a cura di Alessio Sgherza – 1 gennaio 2024
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È come se Sergio Mattarella avvertisse una regressione. Una sfiducia nella democrazia, che induce a una minore partecipazione elettorale, una disillusione collettiva, una stanchezza, che hanno come conseguenza un arretramento nei diritti. “Votare, partecipare alle scelte della comunità, è un diritto di libertà”, dice nel tradizionale discorso di Capodanno. Dipende da noi chi mandiamo al potere. Dipende da noi la qualità di una società. Non farlo, delegare, voltarsi dall’altra parte produce, a lungo andare, il lavoro povero, i femminicidi, gli affitti assassini chiesti agli studenti, la mancata parità tra uomo-donna, (“non solo sul lavoro anche nel carico delle responsabilità familiari”), le liste di attesa nella sanità, le periferie dimenticate dallo Stato piene di “risentimento”. È come dicesse: la Storia siamo noi, nessuno escluso.
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Quel che resta dell’unità italiana
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Come ogni anno, il discorso del presidente è stato accolto, come si dice in politichese, dal plauso unanime di tutti i partiti. La sfilza delle dichiarazioni è piuttosto barbosa ma indicativa della tecnica infallibile che ogni parte politica adopera per elogiare le parole del Quirinale: ognuno sottolinea il passaggio che meglio soddisfa la propria parte, così che il discorso nel suo complesso possa sembrare confermativo del proprio agire politico.
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Cosa c’è da sapere: dal lunedì al venerdì, alle 8, l’appuntamento con Laura Pertici sulle notizie scelte da Repubblica. Ascolta il podcast anche su Spotify e Apple Podcast
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A fine anno è tradizione cercare di cimentarsi a fare previsioni sul futuro. Quasi mai ci si interroga sul diritto: ovviamente tutto o quasi può tramutarsi in legge e perciò anche i cambiamenti sociali, politici od economici posso essere ostacolati o agevolati da particolari provvedimenti normativi, ma in questo caso ci riferiamo a quel diritto privato e degli affari che in genere viene considerato materia da specialisti e che invece impatta la vita di milioni di persone.
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Anche i computer sbagliano: quante volte si è impallato o interrotto un programma? I computer quantistici promettono di trasformare la nostra vita ma sbagliano ancora di più, perché i loro stati sono estremamente fragili e basta pochissimo per rovinarli.
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Terremoto in Giappone, la testimonianza da Kyoto: “Tutti in strada terrorizzati, la terra ha tremato per quattro minuti”
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di Cristian Martini Grimaldi
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Ero appena tornato a casa dalla consueta visita al santuario, un rituale che qui a Kyoto tutti praticano durante i primi giorni del nuovo anno, e mi ero appena seduto sul divano per guardare le ultime notizie su X (ex Twitter) quando la terra ha cominciato a tremare.
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Conciati per le feste: quando c’era ancora la fantascienza
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Avventure di fantascienza e Tutti i racconti e i romanzi brevi di H.G. Wells. (…) Mi porto appresso questi due volumi da oltre mezzo secolo. Hanno attraversato indenni innumerevoli traslochi, cambi di città, eventi lieti e drammatici, l’evoluzione costante del “lessico famigliare”, la crescita, il radicamento, l’invecchiamento, speranze, delusioni, affetti perduti e ritrovati, il durevole e l’effimero di una vita
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Alessandro Siani: “La commedia pura soffre, dobbiamo osare di più”
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Alessandro Siani ha chiuso il 2023 con la scommessa di Mare fuori a teatro e aperto il 2024 azzardando in sala (con 01) una commedia pura, Succede anche nelle migliori famiglie. Il Natale l’attore e regista, 48 anni, l’ha trascorso sul palco con Fiesta, spettacolo che lo fece conoscere al grande pubblico, vent’anni fa.
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L’amico Berlino, tra amore e soldi c’è da divertirsi
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Ci sono recensioni che chiedono “ma quanto ci mancava Berlino?”. Se la risposta è: “Ma nemmeno un po’”, allora il mood è quello giusto per trascorrere alcune simpatiche ore su Netflix con la visione dello spin-off della Casa di carta.
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Ronaldo, un anno in Arabia tra soldi, litigi e gol facili. Ora CR7 sogna il Mondiale per club
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Dicono che un anno fa, sotto l’albero, il suo unico pensiero fosse il Mondiale. Messi lo aveva appena vinto, lui era certo che l’occasione di fare lo stesso non l’avrebbe avuta più. Poi, quella chiamata…
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AFP/NOHA SEELAM
Ganesh è il dio degli inizi, del buon cominciamento. È il dio giusto da invocare a Capodanno. Ma i ragazzi di Hussain Sagar Lake, dopo una notte di festa, preferiscono iniziare ronfando sul cassone del furgoncino. Col permesso di Ganesh.
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Ad Afragola muore donna colpita alla testa da un proiettile partito dalla sua casa. Il bilancio: oltre 700 interventi dei vigili del fuoco. Boom di feriti, più 50% rispetto all’anno scorso
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