Carta da parati da rimuovere? I passaggi facili per eliminare ogni traccia senza stress e fatica in casa

Carta da parati da rimuovere? I passaggi facili per eliminare ogni traccia senza stress e fatica in casa

Matteo Casini

Dicembre 4, 2025

Senti il rumore del raschietto che scorre sul muro e capisci subito se l’intervento andrà liscio o se la superficie chiederà più lavoro. Molte persone decidono di togliere la carta da parati per cambiare clima agli ambienti senza ricorrere a una ristrutturazione completa, ma al momento dello strappo emergono subito vari problemi: residui di colla, strati che non si inumidiscono, oppure rivestimenti vinilici molto resistenti. La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, non servono macchine costose né competenze professionali speciali: bastano gli attrezzi giusti, metodo e pazienza. “Un dettaglio che molti sottovalutano” è la preparazione dello spazio: proteggere i mobili, staccare le prese e prevedere un contenitore per i rifiuti riduce il margine di errore e accelera il lavoro.

Perché rimuovere e come preparare lo spazio

La scelta di eliminare un rivestimento può nascere da motivi estetici o pratici: il decoro non convince più, la carta è danneggiata oppure si vuole preparare la parete per una nuova finitura. Prima di aprire acqua e raschietto è fondamentale mettere in sicurezza l’ambiente: coprire i pavimenti con teli, spostare i mobili o accorparli al centro della stanza e isolare le prese elettriche. Aiuta anche avere a portata di mano un secchio e delle spugne, perché la fase di ammorbidimento richiederà acqua calda e movimento continuo.

Carta da parati da rimuovere? I passaggi facili per eliminare ogni traccia senza stress e fatica in casa
Carta da parati da rimuovere? I passaggi facili per eliminare ogni traccia senza stress e fatica in casa – leggonewsletter.it

Gli strumenti di base sono pochi ma essenziali: un raschietto o spatola, una spugna resistente, un rullo per forare la superficie e, a seconda dei casi, carta vetrata. Se la carta è a due strati o è stata applicata con colle forti, serve anche un rullo a spillo o una lamina dentata per favorire la penetrazione dell’acqua. “Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno” è che l’acqua impiega più tempo ad agire quando la stanza è fredda: prevedere una temperatura ambiente stabile accelera i tempi.

Prima di iniziare, verificare il tipo di rivestimento è utile per scegliere la tecnica: una carta a base di carta assorbe facilmente, mentre il vinile o una superficie verniciata può richiedere fori o raschiature preliminari. Infine, prevedere una pausa ogni tanto evita di stancarsi troppo e di procedere con fretta, dettaglio che spesso determina un risultato migliore.

La tecnica passo dopo passo

Il primo gesto pratico è bagnare la carta con acqua tiepida, usando una spugna o un nebulizzatore: questo ammorbidisce la colla e facilita lo stacco. Lavorare a sezioni di uno o due metri quadri permette di controllare meglio il processo: inumidire, lasciare agire qualche minuto e poi sollevare un angolo con la spatola. Se la carta si stacca a strisce, procedere lentamente applicando di nuovo acqua dove necessario.

Per le superfici che non cedono è utile passare il rullo forato prima di bagnare: crea piccoli fori che favoriscono l’assorbimento. Una volta tolta la maggior parte del rivestimento, restano quasi sempre residui di colla che vanno eliminati strofinando con una spugna abrasiva e acqua calda o usando uno sgrassante neutro. “Un aspetto che sfugge a chi vive in città” è che la qualità dell’acqua cambia l’efficacia del risciacquo, perciò è utile risciacquare spesso la spugna.

Se la parete presenta irregolarità dopo la rimozione, è il momento di intervenire con stucco e rasatura leggera: applicare lo stucco, lasciarlo asciugare e levigare con carta vetrata fino a ottenere una base uniforme. Evitare di grattare energicamente per non danneggiare l’intonaco; meglio ripetere più cicli leggeri che forzare un’unica operazione. Infine, pulire bene la polvere prima di applicare la nuova finitura, perché una base pulita è il presupposto per un risultato duraturo.

Quando la parete necessita di interventi più profondi

Non sempre la rimozione si esaurisce con acqua e spatola: alcune carte pesanti, con stampa in rilievo o rivestimenti impermeabili ostacolano l’assorbimento. In questi casi il passo successivo è perforare la superficie con un rullo a spillo o utilizzare una spazzola metallica per creare vie d’ingresso all’acqua. Se la carta è stata verniciata più volte, il problema è che la pittura sigilla la superficie; allora può servire la levigatura o il raschiamento per raggiungere la colla.

Per pareti molto estese o per chi preferisce ridurre lo sforzo fisico, il vapore diventa uno strumento valido: un generatore a vapore ammorbidisce gli strati profondi e facilita la rimozione. Chi lavora spesso con questi rivestimenti usa anche frattazzi e spazzole rigide per completare il lavoro. “Un dettaglio che molti sottovalutano” è controllare lo stato dell’intonaco dopo la rimozione: crepe, scrostature o buchi piccoli vanno riparati prima di qualsiasi nuova applicazione.

Quando restano macchie di colla ostinate, la soluzione è levigare con carta vetrata a grana fine e pulire con solventi adatti se indicato dal produttore del materiale. Per le superfici molto irregolari, può essere necessario stendere un leggero rasante o prevedere un ciclo di primer prima della pittura o della posa di una nuova carta da parati. L’effetto finale che molti notano è una parete più luminosa: vale lo sforzo fatto per ottenere una base regolare e duratura.

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