Lavare i maglioni di lana senza rovinarli: il passaggio segreto per tenerli morbidissimi

Lavare i maglioni di lana senza rovinarli: il passaggio segreto per tenerli morbidissimi

Matteo Casini

Novembre 27, 2025

Un maglione che si restringe e si compatta dopo pochi lavaggi è una scena familiare nelle case: lanugine più fitta, collo che si accorcia, maniche che non calzano più come prima. Dietro a quel cambiamento non c’è solo sfortuna, ma una combinazione precisa di processi fisici e chimici che trasformano le fibre. Capire cosa succede alla lana è il primo passo per evitarlo: non si tratta solo di temperatura, ma di attrito, umidità, movimento meccanico e scelte di detersivo che insieme provocano l’infeltrimento. Chi lava in casa o in lavanderia frequenta lo stesso rischio, perché la lana porta con sé una struttura a scaglie che, sotto certe sollecitazioni, tende a incastrarsi e a compattarsi. Un dettaglio che molti sottovalutano è il ruolo dei detergenti: quelli con enzimi aggressivi possono aprire le cuticole delle fibre, favorendo il fenomeno.

Perché la lana si infeltrisce

Le fibre di lana hanno una superficie microscopica fatta di scaglie sovrapposte. Quando la fibra è stressata da calore, da un livello eccessivo di umidità o dallo sfregamento ripetuto, queste scaglie si agganciano tra loro. Il risultato è un tessuto più denso, che appare e si sente più corto: è l’infeltrimento.

Lavare i maglioni di lana senza rovinarli: il passaggio segreto per tenerli morbidissimi
Il maglione di lana, caldo e avvolgente, nasconde il viso lasciando intravedere solo gli occhi. – leggonewsletter.it

Nel lavaggio a macchina, il problema nasce soprattutto dall’eccesso di movimento e dall’azione meccanica del tamburo; a mano, invece, a danneggiare le fibre è spesso lo strofinio e lo strizzare. Anche l’acqua troppo calda accelera il fenomeno: le fibre si “aprono” e si legano più facilmente. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la combinazione tra indossare il capo frequentemente e lavarlo più spesso per l’odore o il sudore: più lavaggi significano più rischio di feltrire. I laboratori tessili spiegano che fibre miste (lana con acrilico, per esempio) reagiscono diversamente, quindi seguire l’etichetta rimane determinante per una corretta gestione.

Preparare e lavare i maglioni

Prima di ogni lavaggio, il gesto più utile è leggere l’etichetta. Il produttore indica temperatura, ciclo e limiti per una buona manutenzione. Prima di infilare il maglione in acqua, rimuovi bottoni o accessori che potrebbero impigliarsi e controlla le macchie: trattale con un detergente delicato localmente, senza strofinare. Capovolgere il capo protegge la superficie esterna e riduce il pilling. Se decidi per il lavaggio a mano, usa acqua fredda o tiepida, poca schiuma e movimenti lenti: immergi, premi delicatamente e lascia agire; poi risciacqua più volte senza torcere. In lavatrice, inserisci il maglione in una rete protettiva, seleziona il ciclo per lana o delicati e non sovraccaricare il cestello. I tecnici del settore consigliano di evitare detersivi con enzimi e candeggianti: privilegia formulazioni specifiche per fibre nobili. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che macchine vecchie o sovraccariche aumentano l’attrito interno: meglio pochi capi per ciclo. Dopo il lavaggio, un risciacquo accurato è fondamentale per eliminare residui di prodotto che possono inaridire le fibre e favorire l’infeltrimento.

Asciugatura, conservazione e altri consigli

La fase di asciugatura decide spesso la sorte del maglione. Evita l’asciugatrice a tutti i costi: il calore e il movimento sono i principali responsabili del restringimento. Dopo il risciacquo, tamponare il capo con un asciugamano per togliere l’acqua in eccesso è più sicuro dello strizzare: stendi il maglione su una superficie piana, modellalo delicatamente per ripristinare forma e larghezze e lascia asciugare all’ombra, lontano da fonti di calore. Per eliminare i pallini superficiali usa un rasoio per maglioni o uno strumento anti-pilling, con movimenti lievi: è una manutenzione che prolunga l’aspetto del capo. Conserva i maglioni ripiegati in un luogo asciutto e ventilato; usare scatole traspiranti o cassetti con carta non acida aiuta a evitare muffe e deformazioni. Per la protezione da tarme, preferisci repellenti naturali come cedro o sacchetti di lavanda, evitando spray troppo aggressivi che potrebbero alterare le fibre. Spesso basta ridurre la frequenza dei lavaggi e alternare i capi per diminuire l’usura: molti italiani scoprono così che un maglione curato mantiene forma e qualità per anni. Un ultimo consiglio realistico: se il capo è già gravemente infeltrito, la soluzione professionale in lavanderia può recuperare parte dell’aspetto, ma prevenire resta sempre la scelta più efficace.

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