Sui tetti delle città e nelle case, c’è chi cambia antenna e chi guarda il televisore con la manuale in mano: il passaggio al nuovo segnale sta ridisegnando l’esperienza televisiva in Italia. Con l’arrivo dello DVB-T2 e del codec HEVC Main10, la promessa è semplice e concreta: immagini più nitide e un uso più efficiente delle frequenze. Chi segue il settore lo racconta come un aggiornamento tecnico che interessa tanto gli schermi più recenti quanto quelli che sono rimasti fermi a modelli ormai datati. Un dettaglio che molti sottovalutano è che non basta avere uno schermo grande per godere della nuova qualità: conta la compatibilità del ricevitore interno e la capacità di decodificare il flusso video. In questo articolo spieghiamo cosa cambia realmente, come verificare la compatibilità del tuo apparecchio e quali alternative pratiche hai se la TV non è pronta per il nuovo segnale.
Cosa cambia per il segnale e per la visione
Il passaggio allo standard DVB-T2 non è solo una sigla tecnica: porta con sé una gestione delle frequenze più efficiente e una compressione video migliorata grazie a HEVC Main10. Questo comporta due effetti chiave per lo spettatore in Italia: immagini con maggiore dettaglio soprattutto su schermi di grandi dimensioni e la possibilità per gli operatori di trasmettere più canali sulla stessa banda, riducendo la congestione. I tecnici spiegano che, nello stesso blocco di frequenza, si possono ora ospitare servizi che prima richiedevano più spazio; per gli utenti il risultato si traduce in meno pixel compressi e meno artefatti durante le scene veloci.

Un fenomeno che in molti notano solo durante condizioni atmosferiche difficili è l’impatto sui problemi di ricezione: in aree urbane con molte interferenze la nuova codifica può risultare più robusta, ma in zone molto marginali resta importante l’antenna e l’impianto. Anche le emittenti locali, soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, stanno riconfigurando le trasmissioni per sfruttare il nuovo standard, e questo può cambiare la composizione dei multiplex visibili nella tua provincia. Per chi vive nelle isole o in vallate, il consiglio degli installatori rimane quello di verificare l’orientamento dell’antenna e la continuità del ricevitore prima dello switch off.
Come controllare se la tua TV è già pronta
Verificare la compatibilità non richiede competenze specifiche: due controlli semplici ti danno subito un’idea precisa. Il primo metodo pratico è la sintonizzazione sui canali test dedicati: molti operatori e broadcaster mettono in onda segnali di prova su numerazioni come 100 o 200, e la visualizzazione della scritta di test o di un’avvertenza indica che il ricevitore interno gestisce il nuovo standard. Se lo schermo resta nero o appare un messaggio di errore, è probabile che la TV non supporti la nuova codifica.
Il secondo controllo è quello delle specifiche tecniche: consulta il manuale d’uso, il menu impostazioni del televisore o l’etichetta sul retro. Cerca le sigle DVB-T2 e HEVC Main10 nella sezione dedicata ai decoder integrati. Un altro aspetto spesso trascurato è l’aggiornamento firmware: alcuni modelli più vecchi possono ricevere via aggiornamento la capacità di decodifica necessaria. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che gli aggiornamenti vengono distribuiti in tempi diversi dai produttori, quindi vale la pena controllare i canali di supporto del marchio della tua TV prima di decidere per l’acquisto di un nuovo apparecchio.
Se dopo questi passaggi il dubbio persiste, un intervento di un tecnico locale o una chiamata al servizio assistenza del produttore possono chiarire se serve solo un aggiornamento software o un ricambio hardware.
Se la TV non è compatibile: soluzioni pratiche e incentivi
Se la verifica mostra che la tua televisione non è pronta per il nuovo segnale, le strade praticabili sono essenzialmente due e hanno vantaggi diversi. La soluzione più economica è collegare un decoder digitale terrestre esterno che supporti DVB-T2 e HEVC Main10: è un apparecchio che si monta in pochi minuti, evita la sostituzione del televisore e risolve la compatibilità subito. Per chi ha un vecchio schermo ma desidera anche funzioni smart, l’acquisto di una nuova televisione può avere senso: oltre alla decodifica integrata, i nuovi modelli offrono app, streaming e un design più curato.
Un elemento che molti considerano è l’impatto estetico e pratico: un decoder esterno richiede spazio e alcuni cavi aggiuntivi, mentre una soluzione integrata mantiene l’impianto ordinato. Sul fronte dei costi, esistono misure di sostegno che rendono la transizione meno gravosa. Il bonus TV è uno degli strumenti citati dagli operatori del settore per agevolare famiglie con redditi più bassi nell’acquisto di decoder o apparecchi compatibili. Chi si informa presso gli enti locali e i canali istituzionali trova indicazioni sulle modalità di accesso e sui requisiti.
Per molte famiglie italiane il passaggio comporterà un piccolo intervento tecnico o una spesa limitata, ma per altri rappresenta l’occasione per aggiornare l’impianto. In diverse province gli installatori riferiscono che le richieste di verifica sono in aumento, segno che il cambiamento è già percepito nella vita quotidiana; per questo vale la pena programmare il controllo prima che si avvicini lo switch off e affidarsi a chi conosce le peculiarità della propria area geografica.
