Chi è il proprietario di Zara? Oggi è uno degli uomini più ricchi del mondo

Chi è il proprietario di Zara? Oggi è uno degli uomini più ricchi del mondo

Lisa Morchi

Novembre 24, 2025

Negli scaffali dei centri commerciali e nelle vetrine dei centri storici, un marchio ha cambiato il ritmo con cui si compra e si diffonde la moda. Basta passare davanti a un punto vendita per vedere file di capi che entrano e escono dalle collezioni con una cadenza serrata: è il segno di un modello produttivo che ha scalato il mercato globale e trasformato le abitudini dei consumatori. Dietro a quella sigla ormai familiare si cela una struttura industriale e un percorso personale che hanno fatto la storia del retail europeo.

Le origini e la fondazione

La storia parte in Galizia, dove nasce il primo negozio di quello che sarebbe diventato un punto di riferimento internazionale. È a La Coruña che, nel 1975, viene aperta la prima insegna del marchio, frutto dell’intuizione e dell’impegno di imprenditori locali. Il nome iniziale previsto era un altro, ma la scelta venne modificata per ragioni pratiche legate all’insegna di un bar sulla stessa via: nacque così l’identità che oggi è riconoscibile in molte città.

Da subito il progetto ha cercato una crescita fuori dalle logiche del singolo negozio, puntando a una distribuzione capillare e a una struttura societaria organizzata. A breve distanza si stabilì la sede operativa del gruppo, con quartier generale ad Arteixo, polo da cui si coordina la produzione, la logistica e l’espansione internazionale. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio il ruolo logistico della Galizia nel rendere possibile un modello commerciale così rapido.

Il brand e la società madre sono nati dall’intreccio tra visione commerciale e capacità di organizzare filiere: è un esempio di impresa che parte da dimensioni locali per pensare in termini globali, mantenendo però un legame con il territorio d’origine.

Chi è il proprietario di Zara? Oggi è uno degli uomini più ricchi del mondo
Un’istantanea del logo Zara su uno smartphone, simbolo dell’evoluzione digitale del brand e della sua presenza globale. – leggonewsletter.it

L’espansione globale e il modello di business

Il passo successivo è stata la diffusione internazionale. Il gruppo proprietario ha costruito una rete di vendita imponente: si parla di circa 2.232 filiali93 Paesi, una presenza che ha trasformato il marchio in un fenomeno riconoscibile nei centri urbani di tutto il mondo. La progressione è stata rapida: già nei primi anni duemila il brand entrava nelle classifiche dei principali marchi globali.

La strategia commerciale ha privilegiato la velocità e il controllo della catena produttiva: design, produzione e distribuzione vengono coordinati per accorciare i tempi tra idea e scaffale. Questo approccio ha consentito al gruppo di superare competitor consolidati; un passaggio simbolico fu il sorpasso rispetto al rivale svedese H&M, avvenuto nell’arco del 2006.

Nel modello adottato, la politica di assortimento e il ricambio costante delle collezioni funzionano come leve di vendita. Un fenomeno che in molte città si nota chiaramente durante i periodi di cambio stagionale: nuovi arrivi settimanali, rotazione rapida, presenza capillare nelle vie commerciali. Chi studia il settore evidenzia come questa organizzazione sia diventata un caso di studio per la distribuzione di moda su scala internazionale.

La figura di Amancio Ortega

Al centro di questa storia imprenditoriale c’è una figura nota ma riservata. Amancio Ortega è il fondatore che ha messo insieme l’esperienza di bottega e l’ambizione industriale. Nato in un piccolo paese della provincia di León, si è formato in contesti modesti e ha iniziato a lavorare in sartoria molto giovane. Quell’avvio pratico ha determinato il suo approccio al lavoro: attenzione alla produzione e al dettaglio, ma soprattutto la capacità di trasformare un mestiere in impresa.

La vita privata resta volutamente fuori dai riflettori. La sua prima compagna e socia nella fase iniziale dell’attività fu Rosalía Mera, con cui avviò il progetto prima di separarsi. Dalla loro unione nacquero i primi legami familiari che hanno accompagnato la crescita dell’azienda. Un aspetto che sfugge a chi vive nelle grandi città è la continuità della scelta di uno stile di vita discreto: pur essendo salito nelle classifiche patrimoniali internazionali, mantiene abitudini semplici e legate al territorio galiziano.

Il percorso personale e professionale di Ortega mostra come un’impresa fondata su competenze pratiche e decisioni logistiche precise sia riuscita a conquistare spazi globali. Un’immagine che resta impressa è quella di una realtà nata dal basso ma capace di organizzare una rete internazionale, lasciando una traccia visibile nelle città italiane e nel modo in cui viene consumata la moda.

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